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Bonifiche Amianto

Un problema ancora irrisolto

L'asbesto (o amianto) è un insieme di minerali del gruppo dei silicati, appartenente alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. 

In natura è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri di amianto, respirate, provocano infatti l'asbestosi, nonché tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi, ed il carcinoma polmonare. Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle. L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per produrre la miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era Eternit) per la coibentazione di edifici, tetti, navi (ad esempio le portaerei classe Clemenceau), treni; come materiale per l'edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei vini. La prima nazione al mondo a riconoscere la natura cancerogena dell'amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori danneggiati fu la Germania nazista nel 1943 a seguito di pionieristici studi medici, anche questi primi nel mondo, che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori 

Divieto d'uso in Italia 
L'impiego dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992. La legge n. 257 del 1992, oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti l'estrazione e la lavorazione dell'asbesto, è stata la prima ad occuparsi anche dei lavoratori esposti all'amianto. All'art. 13 essa ha introdotto diversi benefici consistenti sostanzialmente in una rivalutazione contributiva del 50% ai fini pensionistici dei periodi lavorativi comportanti un'esposizione al minerale nocivo. In particolare, tale beneficio è stato previsto: per i lavoratori di cave e miniere di amianto, a prescindere dalla durata dell'esposizione (comma 6); per i lavoratori che abbiano contratto una malattia professionale asbesto-correlata in riferimento al periodo di comprovata esposizione (comma 7); per tutti i lavoratori che siano stati esposti per un periodo superiore ai 10 anni (comma 8). 

In seguito alla normativa indicata, nel 1995 venne stabilita una procedura amministrativa che vedeva coinvolto l'INAIL per l'accertamento dei presupposti di legge per il riconoscimento dei predetti benefici previdenziali. In particolare, l'INAIL procedeva all'accertamento dei rischi presso lo stabilimento del datore di lavoro tramite la cosiddetta CONTARP (Consulenza Tecnica di Accertamento dei Rischi Professionali); sulla base della mappa del rischio così predisposta e dei curriculum professionali dei lavoratori, venivano quindi rilasciati agli stessi gli attestati dell'eventuale periodo di avvenuta esposizione all'amianto. Tale procedura è stata sostanzialmente confermata con decreto interministeriale del 27 ottobre 2004, adottato ai sensi dell'art. 47 della legge n. 326 del 2003, che ha anche ridotto la rivalutazione contributiva al 25%, e stabilito che il beneficio è utile solo ai fini della misura della pensione e non più, quindi, anche per la maturazione del diritto. Prima degli anni ottanta, tuttavia, i curriculum non erano archiviabili in formato digitale, e nel settore marittimo il cambio di bandiera di molte compagnie è stato causa di difficoltà nel recuperare gli attestati di servizio; inoltre, con la rottamazione delle navi finivano al macero anche gli archivi. 
In assenza di una CONTARP, il singolo lavoratore può però incontrare serie difficoltà nel documentare in sede amministrativa la propria esposizione all'amianto, dovendo pertanto ricorrere spesso ad un accertamento giudiziale. Tuttavia, per effetto delle modifiche introdotte dalla citata legge n. 326 del 2003, la domanda all'INAIL per il rilascio dell'attestato è stata sottoposta ad un termine di decadenza di 180 giorni decorrenti dall'entrata in vigore del citato decreto interministeriale del 27 ottobre 2004, scaduto inutilmente il quale l'azione giudiziaria non è più proponibile. 

Bonifiche Amianto: Service

Rimozione MCA
(Materiale Contenente Amianto)

Friabile

L’amianto in matrice friabile lo si trova maggiormente nelle coibentazioni, in pasta di gesso e amianto, delle tubazioni per il riscaldamento; spesso è presente nel locale centrale termica e nei corridoi delle cantine degli edifici. La sua rimozione, eseguita secondo il piano di lavoro concordato con l' A.T.S. di competenza territoriale ed in conformità alle vigenti normative per la rimozione dell'amianto, prevede solitamente l’utilizzo di un confinamento Statico/Dinamico del locale con presenza di amianto.
Si procede sigillando l’intero locale con appositi teli e, per mezzo di estrattori compatibili con la volumetria del locale, si filtra tutta l’aria affinchè questa non venga dispersa nell’ambiente.
Un volta che il locale è idoneo per poterci operare (certificato dalle ATS mediante la prova fumi), gli addetti, muniti di dispositivi di sicurezza e maschere filtranti elettroventilate, procederanno con la rimozione del materiale contenente amianto tramite raschiatura manuale, previa inibizione dei rivestimenti con soluzioni a base di acetati vinilici e stirolo acrilico.


Il metodo per verificare che il locale sia completamente sigillato si chiama “prova del fumo”, la si esegue insieme agli addetti A.T.S.: consiste nel saturare il locale di fumo colorato e nel verificare che questo non fuoriesca da nessuna parte; qualora ci fossero perdite si procederà a sigillare l’uscita del fumo ed a rifare una nuova prova.
Tutto l’amianto rimosso verrà smaltito in Impianti Autorizzati, compreso il trasporto con mezzi idonei iscritti all’Albo Gestori Rifiuti.
Oltre che a sigillare l’intero locale, il confinamento Statico/Dinamico include anche una camera per la doccia degli addetti, uno stanzino per cambiarsi (UDP unità decontaminazione personale) e il riciclo delle acque (boiler).
La rimozione dell’amianto è in generale il modo migliore di operare in quanto è una soluzione definitiva del problema con il massimo grado di sicurezza possibile.

Bonifiche Amianto: Welcome

Rimozione MCA
(Materiale Contenente Amianto)

Compatto

L’amianto in matrice compatta viene utilizzato solitamente per le tubazioni fognarie, coperture in lastre ondulate (eternit), pluviali e canali di gronda, canne fumarie, serbatoi per acqua..... Con il tempo il progressivo degrado dei manufatti in amianto compatto pregiudica le loro caratteristiche rendendo necessari continui, pericolosi e dispendiosi interventi di manutenzione. 
L’intervento di bonifica per i materiali contenenti amianto in matrice compatta non necessita generalmente di un confinamento statico/dinamico, ma si opera asportando le strutture integre e intatte all’interno di speciali big bags o doppi teli etichettati a norma di legge previa inibizione degli stessi materiali con incapsulanti a base vinilici. 
Il cantiere deve essere prima messo in sicurezza per poter operare.

Bonifiche Amianto: Welcome

Confinamento Conservativo

È un tipo di intervento provvisorio di segregazione del materiale contenente amianto e non definitivo. 
Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta di varia natura (parete, coppelle, isogenopak, ecc....), atta a separare fisicamente i materiali contenenti amianto con l’ambiente in cui sono collocati. 
Il confinamento prevede un programma di controlli periodici di verifica dello stato di conservazione. Prima di installare la barriera si sottopone il materiale contenente amianto ad un trattamento di incapsulamento. 

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Incapsulamento

È un intervento di trattamento superficiale dei materiali contenenti amianto. 
Consiste nell’applicazione di prodotti impregnanti a base vinilica o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, ripristinare l’aderenza del supporto e costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. 
L’incapsulamento prevede un programma i controlli periodici di verifica e di manutenzione. 
È consigliabile nel caso di uno stato di conservazione non particolarmente deteriorato ed è un trattamento che può essere ripetuto nel tempo.

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Servizi offerti

Servizio completo di tutta la gestione del problema amianto dalla rilevazione mediante analisi con laboratori certificati alla bonifica.

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Indagini Preliminari (analisi tecnica dei luoghi)

Si effettua un accurato sopralluogo alla ricerca di possibili manufatti sospettati di contenere amianto.

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Censimento

L'entrata in vigore delle norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto ed alla dismissione dei relativi manufatti (Legge 257/92 e successivi decreti applicativi) ha stabilito gli adempimenti che devono essere messi in atto dai detentori di manufatti contenenti amianto (MCA). 
L'art. 12 comma 5 della legge 257/92, l'art 12 DPR 8 agosto 1994, l'articolo 1 della Legge Regionale 17/2003 e il Piano Regionale Amianto della Lombardia (PRAL - DGR VIII/001526 del 22/12/05) istituiscono l'obbligo del CENSIMENTO (da eseguirsi obbligatoriamente entro il 31 Gennaio 2013) degli edifici nei quali sono presenti materiali o prodotti contenenti amianto libero, in matrice friabile ed in matrice compatta.

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Piano di Lavoro

Il Piano di Lavoro è il primo passo per l'iter procedurale di intervento di bonifica; è un documento processato solitamente telematicamente da piattaforme fornite dalle varie regioni (GEMA per la Lombardia) in cui sono riportari i dati del cantiere e le modalità di bonifica con le quali si intente procedere per trattare il manufatto contenente amianto. Il suddetto piano viene preso in carico dai dipartimenti di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro e valutato. Dopo circa 30gg di silenzio-assenso si potrà procedere con l'intervento di bonifica.

Campionamenti ambientali

Monitoraggi per la Restituibilità degli Ambienti

Si procede con il campionamento dell'aria in una area circoscritta al manufatto o l'area di intervento. Un particolare macchinario aspira un volume prestabilito di aria ed una speciale membrana cattura le fibre presenti. Mediante microscopia in MOCF o in SEM si analizzano le percentuali di fibre.

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Responsabile Amianto

Il Responsabile Amianto è una figura obbligatoria esperta (di norma un tecnico con la corretta formazione) con l'incarico di gestire il manufatto in modo tale che non sia pregiudizievole nei confronti della salute privata e pubblica e nei confronti dell'ambiente. Il Responsabile della Gestione dovrà redigere una valutazione del rischio, verificare periodicamente lo "stato di salute" del manufatto e prescrivere la tempistica di intervento e la metodologia più adeguata in funzione delle necessità del proprietario del manufatto e altre considerazioni tecniche e normative.

Bonifiche Amianto: Service

Norme di riferimento

Riferimenti normativi principali per il problema amianto 

D.Lgs. n 277 del 15.08.1991 
Legge Ordinaria del Parlamento n. 257 del 27.03.1992 che contiene le norme relative alla cessazione dell’impiego di amianto 
D.M. del 06.09.1994 detta le norme per l’effettuazione della valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica del materiale contenente amianto (MCA) con una serie di indicazioni tecniche per la messa in sicurezza delle strutture di uso civile e industriale 
D.Lgs. n. 626 del 19.09.1994 e successivo D. Lgs. 81/08 per la sicurezza dei lavoratori 
D.Lgs. n. 114 del 17.03.1995; 
D.Lgs. n. 242 del 19.03.1996; 
D.Lgs. n. 494 del 14.08.1996; 
D.Lgs. n. 22 del 05.02.1997; 
D.Lgs. n. 389 del 08.11.1997; 
D.M. n. 145 del 01.04.1998; 
D.M. n. 148 del 01.04.1998; 
D.Lgs. n. 359 del 04.08.1999; 
D.M. del 20.08.1999; 
D.Lgs. n. 528 del 19.11.1999; 
Dir.Min. Amb. Del 09.04.2002; 
Deliberazione del 30.03.2004; 
D.M. n. 248 del 29.07.2004; 
D. Lgs. n. 257 del 25 luglio 2006 introduce nuove procedure operative e le misure di prevenzione per la tutela della salute dei lavoratori esposti all’amianto ed attua nuove norme europee relative alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto durante il lavoro 
D.M. Testo Unico 2008 


Normativa Regionale – Regione Lombardia 

Legge Regionale n. 17 del 29/09/2003 detta le norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto; attua le disposizioni della legge 257 del marzo 1992 estendendo il campo di applicazione di intervento e censimento anche all’amianto in matrice compatta – es. ETERNIT – Regola inoltre le attività di bonifica di piccoli quantitativi di amianto, la compilazione dei registri presso le A.S.L. territorialmente competenti e gli obblighi dei proprietari di MCA. Approva il P.R.A.L. che si è posto l’obiettivo di eliminare l’amianto dal territorio regionale lombardo entro il dicembre 2015. 

Delibera Giunta Regionale – Regione Lombardia – n° 8/1526 del 22/12/2005 
Approva il P.R.A.L. di cui alla Legge Regionale n. 17 del 29/09/2003 e impone l’adozione di un piano di protezione dell’ambiente, di censimento, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica per la salvaguardia del benessere delle persone rispetto all’inquinamento da fibre di amianto. Negli allegati riporta la modulistica per il censimento del MCA, le procedure per la definizione delle priorità di intervento e i riferimenti alle principali normative relative all’amianto. 

Legge Regionale n° 14 del 31.07.2012 
Il 4 agosto 2012 è entrata in vigore in Lombardia la Legge Regionale n° 14 del 31.07.2012, che modifica ed integra la precedente L.R. n° 17/2003. Una delle modifiche più rilevanti introdotte dalla nuova legge, riguarda l'introduzione di una specifica sanzione amministrativa da € 100,00 a € 1.500,00, in capo ai proprietari, siano essi soggetti pubblici che privati, in caso di mancata segnalazione da parte degli stessi all'A.S.L. territorialmente competente, di edifici, impianti o luoghi nei quali vi sia presenza di amianto e/o MCA (materiale contenente amianto). I soggetto di cui sopra, al fine di evitare di incorrere in sanzioni, dovranno procedere alla stima dello stato di conservazione dell'amianto o del MCA secondo un apposito protocollo e comunicare all'A.S.L. competente le risultanze. 

Fibre Artificiali Vetrose (FAV)

Che cosa sono
L'esperienza comune insegna che il vetro monolitico è un materiale fragile. Se esso viene invece filato a diametri d'ordine inferiore al decimo di millimetro perde la sua caratteristica fragilità per divenire un materiale ad elevata resistenza meccanica e resilienza. La fragilità del vetro comune è dovuta al gran numero di difetti della cristallizzazione che agiscono come microfratture e zone di concentrazione degli sforzi. Al contrario la fibra di vetro non presenta tutti questi difetti, per cui raggiunge resistenze meccaniche prossime alla resistenza teorica del legame covalente.

Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV), conosciute anche come Man-Made Vitreous Fiber (MMVF) sono largamente utilizzate nella produzione di compositi strutturali in campo aerospaziale, nautico, automobilistico, associati a matrici diverse, ad esempio poliammidiche o epossidiche, ma comunque resine sintetiche.

Generalmente nei condomini o negli impianti industriali vengono impiegate come isolanti per tubazioni o tappetini da applicare su pavimenti, sottotetti, contro pareti e soffitti....

Problematiche legate alla loro bonifica e smaltimento

Le FAV hanno differenti proprietà fisiche (in primis il diametro) e differente composizione chimica, con particolare riguardo alla presenza di ossidi alcalini ad alcalino terrosi (Na2O, K2O, CaO, MgO, BaO e loro combinazioni), la cui elevata concentrazione indica la bio-solubilità delle fibre stesse (ovvero la capacità di essere smaltite dall’organismo prima che possano dare luogo a qualunque effetto).

Per questo motivo è molto importante procedere con la classificazione della FAV analizzando il diametro medio ponderato e la percentuale di ossido alcalino terrosi.

Secondo questi paramenti si procede alla classificazione ed alle conseguenti metodiche di bonifica.

 

 

Bonifiche Amianto: CV
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